Novara, 1908 - 1982
Noto per le sue foto d’architettura e indagatore della realtà urbana, Italo Zannier lo ha definito “un maestro fondamentale della fotografia italiana del dopoguerra: autore e teorico, nonché storico e insegnante”. Parallelamente all’attività professionale, Monti si dedicò con sempre maggior devozione all’hobby della fotografia. Nel 1947 con alcuni amici fondò il circolo La Gondola, che nel giro di pochi anni si impose sulla scena internazionale come movimento d’avanguardia. Nel 1953, forte delle collaborazioni avviate con alcune note riviste di architettura e design, Monti decise di cambiare lavoro e ritornare a Milano per dedicarsi alla fotografia. Fu scelto come fotografo per la X Triennale e diede inizio a una feconda attività editoriale: oltre ai servizi pubblicati sulle riviste, le sue foto concorrono a illustrare più di 200 volumi su regioni, città, artisti e architetti. Negli anni sessanta, come esponente significativo della realtà culturale legata alla fotografia, Monti fu parte di una fitta rete di relazioni che gli portarono notevoli fortune anche in ambito lavorativo. Nel 1965 intraprese una vasta campagna di rilevamento per l’illustrazione della Storia della Letteratura Italiana di Garzanti e dal 1966 si dedicò a un vasto censimento fotografico (il più ampio mai concepito in Europa) delle valli appenniniche e dei centri storici delle città dell’Emilia-Romagna, che lo impegnò per oltre dieci anni. Nel 1979 fu chiamato a collaborare con Einaudi alla realizzazione dell’apparato iconografico della Storia dell’Arte Italiana.