Naoya Hatakeyama

Iwate (Giappone), 1958
Le serie River Series (1993-94) e Underground (1999), per le quali Naoya Hatakeyama è stato insignito del 42nd Mainichi Award of Art, sono sequenze di fotografie del fiume che attraversa la città. Con un cavalletto situato quasi cinque metri sotto il livello stradale, Hatakeyama immortala l’atmosfera inaspettatamente tranquilla del fiume che scorre tra gli edifici di Shibuya. Nel 2001, l’artista viene selezionato per rappresentare il Giappone alla 49a Biennale di Venezia e partecipare nel Regno Unito a due importanti eventi, il Japan 2001 Festival e l’Year of the Artist Project. Quest’ultimo consiste in un soggiorno creativo di quattro mesi a Milton Keynes, dove Hatakeyama è alla sua prima esperienza di lavoro fuori dal Giappone. Fotografa le più note “città nuove” del Regno Unito, creando due serie di opere: Slow Glass e Still Life. La prima, basata su un concetto espresso dallo scrittore di fantascienza Bob Shaw, è composta da fotografie scattate attraverso il parabrezza di un’auto sul quale le gocce di pioggia riflettono la realtà esterna. Still Life, invece, rappresenta vari progetti di edilizia residenziale. In Germania, nell’ambito del programma regionale 2004, Hatakeyama realizza la serie di fotografie Zeche Westfalen I/II, Ahlen (2003-04) che documenta la demolizione di un grande complesso industriale dismesso dopo il declino dell’industria mineraria del Paese. A quest’opera fa eco Blast (1995- ), serie in divenire che rappresenta l’istante preciso della detonazione in una cava di calcare; gli edifici del complesso demolito erano costruiti proprio con la pietra calcarea ottenuta mediante le esplosioni in quelle stesse cave. Questo tema viene sviluppato nella lunga sequenza fotografica A Bird (2006) che raffigura un uccello solitario in volo nel cielo.
(tratto da: Fondazione Fotografia Modena)

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