Nottingham (Regno Unito), 1978
Fin dagli esordi le sue fotografie nascono da azioni performative compiute a beneficio della macchina fotografica, nelle quali il suo corpo funge da tramite per indagare spazi pubblici e privati. La sua intera opera si configura dunque come indagine sui luoghi ed è connotata da un approccio anticonvenzionale con il quale l’artista intende mettere in discussione il conformismo che pervade il mondo contemporaneo e i modi predominanti di interpretarlo. Le immagini entrate in collezione appartengono alla serie Land Ends e sono state scattate sull’isola di Hornby (Canada), che negli anni ’60 era meta di giovani alla ricerca di stili di vita alternativi. Sebbene le utopie che hanno dato forma a Hornby Island siano oggi solo echi lontani, l’intero universo descritto da Moore sembra ancora capace di offrire al corpo un rifugio, un luogo in cui raccogliere le proprie energie per poter affrontare nuovamente il mondo in modo anticonvenzionale.
(tratto da: Fondazione Fotografia Modena)